Dopo il successo dell’anno scorso, siamo ricaduti in tentazione ed eccoci al lavoro su nuove apocalittiche visioni  per l’edizione 2017 di  “Halloween Party. Tra Sacro e Profano al Casale Rappini”.
Ci troverete gioiosamente indemoniati tra i meandri bui e le ragnatele di uno dei Casali più suggestivi dell’Agro Pontino, dove anche quest’anno il rito pagano del 31 ottobre inizierà con un grasso e lussurioso banchetto per poi proseguire con peccaminose danze liberatorie evocando rituali antichi, persi nella notte dei tempi.
A saziare i vostri imperdonabili appetiti ci penserà l’Oste Terracinese per eccellenza Sandro Antuoni, al Mastro Meltieri di Cantina Portanova il nobile compito di riempire i vostri calici mentre la band Tubadu vi farà scatenare in balli irresistibili che vi porteranno lontano tra la Jamaica e le Dance Room di Cuba e Trinidad con un pizzico letale di afropunk. Sarà poi l’alchimista di suoni Fabio Ottaviani, depositario dell’archivio segreto della Musicheria, a darvi  il colpo di grazia in pista in nome del Sacro Groove a cui tutti noi siamo devoti!

Line Up:
Ore 22:30
Tubadu  live
Al Capangelo – Ukulele E Voce
The K – Trombone E Voce
Fabolus – Basso E Voce
Tano – Batteria E Percussioni

Ore 23:30
Fabio Ottaviani – La Musicheria dj set

Allestimenti Manuel  De Cicco

Casale Rappini_Via degli Albucci 24_La Fiora_Terracina
Ingresso dalle ore 20//Informazioni e prenotazioni cena + party: +39.3389107940//+39.3274466005//
Cena + Party >> contributo 25 €-Dalle ore 20 solo su prenotazione posti limitati//Party >> contributo 10 € con 1 drink incluso dalle ore 22:30
Web: www.exotique.it// http://casalerappini.tmg.it/it/

Disponibile su prenotazione servizio navetta/taxi
DRESS CODE: RIGOROSAMENTE INDEMONIATI

 

IL CASALE RAPPINI

Il Casale Rappini, è uno di quei luoghi, rari, fermi nel tempo, con nessuna voglia fortunatamente di mutare in altro…un occasione per chi non lo conosce di poter godere della sua gentile e imponente bellezza, per chi lo conosce, un occasione in più per ritrovarlo. In questa notte di Halloween, ripropone tutti i suoi misteri in un “cerimoniale ritmico”, degno della sua storia leggendaria come ritrovo per viandanti e…anime perse!

Borgo agricolo prima delle Bonifiche nel 1.500, possedimento del Papa nel 1.800, e centro di un enorme tenuta agricola che nei tempi ha visto mutare queste terre, una volta infernali e paludose, povere e malariche, oggi tra le più belle e varie d’Italia. Secolo dopo secolo questo enorme fabbricato si è ampliato e ridotto a seconda delle esigenze! Agli inizi una chiesetta e qualche stanza, poi enormi magazzini su più livelli, fortificazioni e torre d’avvistamento, stalle e recinti, aia e ricoveri…poi scuola, infermeria, forno, spaccio… addirittura una moneta “propria” la Paludella pontificia.
In definitiva però non è mai “voluto” cambiare troppo: era alloggio……ed alloggio ora offre.
Era Magazzino e magazzino di tanta storia ed oggetti ora lo rimane.
Era luogo d’incontro tra genti lontane ed oggi ancor da più lontano vi arrivano.
Tutto di pietra, di grosse travi di legno di ciottoli e mattoni, di calce e sabbia, di colori cangianti, di prati ed alberi, di animali e natura. Ieri cosi come lo è oggi. Non vogliamo che cambi.
Vi si ospitavano oltre 100 lavoratori per la mietitura del grano; vi abitarono, rifugiate dalla guerra, oltre 80 famiglie; sino agli anni 60 ancora 4 nuclei lo abitavano stabilmente.
Oggi, in quelle stesse stanze, ammodernate nei servizi, ma semplici come prima , si ospitano nuove famiglie per le vacanze di tutte le stagioni. Il Parco alberato da enormi pini , i giardini di fragranti erbe naturali, la piscina biologica con le sue mutevoli piante stagionali, L’orto.

TUBADU
Twoubadou
(pr. TUBADU) significa “musicante”, nei caraibi si definiscono così i musicisti girovaghi e nomadi. La parola nasce dal francesismo del termine “trovatore”, cantante popolare. Dal 2007 i TUBADU girano l’Italia con una musica creola, meticcia, una “mistura” di sonorità ballabili e allegre, un “mestizaje” di ritmi e cadenze irresistibili. Il suono della band prende spunto dalla Jamaica degli anni ’60, dalle Dance Room di Cuba e Trinidad e arriva al dub e afropunk. Sul palco i TUBADU ci danno dentro! Cantano in spagnolo, italiano, inglese, portoghese e mettono allegria in chi li ascolta.
La loro formazione è composta da BATTERIA e PERCUSSIONI, BASSO, TROMBONE e uno strumento particolare e divertente: l’UKULELE. Dal 2013 hanno deciso di italianizzare il proprio nome in TUBADU e ora chiamateli così!