Le Veleggiate Poetiche su Adriatica è un progetto a cui iniziammo a lavorare nel 2019, e dopo due traversate esplorative la scorsa estate per definire l’itinerario e acquisire utili informazioni, quest’inverno siamo riusciti a mettere ogni pezzo del mosaico al posto giusto.
Avere una visione, immaginarla, affinarla e vederla prendere forma è un processo creativo che alimenta l’anima e ci rende vivi, nel senso più alto del termine. Finalmente dopo 2 anni di gestazione e fantasticherie si salpa!
Le Veleggiate Poetiche sono esplorazioni nella Natura Selvaggia, ma di riflesso in noi stessi, nelle nostre emozioni e nel piacere di condividerle, arricchite da esperienze fuori dagli schemi ordinari attraverso linguaggi universali come la musica, l’arte, la creatività.
Ci muoveremo con il mezzo di trasporto più arcaico con cui l’uomo ha iniziato ad esplorare terre sconosciute, spinti dal vento e baciati dal sole.
Conosceremo nuovi approdi e ascolteremo tante storie che è “il modo più bello per conoscere il mondo”, come cita una popolare trasmissione radiofonica.
Questo e tanto altro sono Le Veleggiate Poetiche su Adriatica, di cui di seguito trovate l’itinerario completo.

Per sapere come salpare con noi su Adriatica contattateci al +39.329.8424810 o scriveteci ad info@exotique.it

PROGRAMMA*
24/7 – Imbarco entro le ore 18:00 a Portoferraio all’Isola d’Elba presso la Darsena Medicea;
25/7 – Partenza da Portoferraio la mattina alla volta della Corsica, attraverso il Mar Tirreno a vele spiegate con destinazione Spiaggia di Pinarellu sulla costa sud orientale dove molleremo l’ancora in rada al tramonto e daremo fondo alla cambusa celebrando il primo approdo con una bella cena a bordo;
26/7 – Risveglio nel meraviglioso Golfo di Pinarellu dove potremo visitare spiagge incontaminate, sentieri lungo la costa e fondali di rara bellezza, per poi issare nuovamente le vele verso la spiaggia di Palombaggia, a meno di 2h di navigazione. Qui troveremo spiagge attrezzate e asini al pascolo lungo la riva, come spesso accade in Corsica a testimonianza della natura selvaggia che la caratterizza. L’area naturale protetta di Tamaricciu sarà un’altra meta tutta da scoprire in questo angolo di paradiso poco distante dalle Bocche di Bonifacio, con una luce bellissima in particolare nelle ore del tramonto. Luogo ideale dove mollare l’ancora e passare la notte in rada sotto le stelle;
27/7 – Partenza per il Golfo di Santa’Amanza (o Santa Manza) e dopo circa 1,5 h di navigazione approderemo nella selvaggia spiaggia di Balistra, un paradiso incontaminato per gli amanti del windsurf e kite surf, bordata da uno stagno che invita ad un piacevole bagno laddove l’acqua è sempre piatta e lagunare a dispetto del vento che tira. E’ uno di quei luoghi della Corsica difficile da raggiungere con la macchina, dove non c’è nulla se non un chiosco in 2,5 km di spiaggia…e tanta natura in cui immergersi nella pace assoluta. Nel pomeriggio fatto il pieno di energia positiva isseremo le vele con rotta su l’Arcipelago della Maddalena (o di La Maddalena), circa 2 h di navigazione attraverso le bocche di Bonifacio in un meraviglioso tratto di mare dove si trova una galassia di isole e isolotti, che insieme a 180 km di coste sono parte del Parco Nazionale omonimo, tra i più suggestivi al mondo per ricchezza e biodiversità. E’ qui che approderemo nel pomeriggio e passeremo la notte in un contesto unico al centro dell’arcipelago tra le isole di Razzoli, Santa Maria, Spargi, e Budelli dove è possibile ammirare la spiaggia Rosa, fatta di sedimenti provenienti da un piccolo organismo che aderisce a conchiglie, alghe, coralli. Un concentrato di flora e fauna, tutto da ammirare con maschera e pinne. La cena in barca sotto il cielo stellato è uno di quei momenti memorabili che vanno gustati appieno;
28/7 – Mattinata dedicata alle bellezze naturali dell’Arcipelago della Maddalena, con i suoi fondali meravigliosi e gli isolotti tutti da esplorare, per poi puntare su La Maddalena l’isola più grande di tutto l’arcipelago dove approderemo comodamente in porto nel primo pomeriggio, dopo un ora di navigazione. Una volta sbarcati sarà possibile visitare il centro storico con le sue piazzette ed i suoi vicoletti, ed è proprio in una di queste piazzette che avremo il piacere di cenare presso la caratteristica Vineria Ninì, dove vi abbiamo organizzato un programmino niente male dalle ore 22 che trovate di seguito:
– Presentazione del libro “Tutta un’Altra Storia” con l’autrice Syusy Blady (Turisti per Caso), che sarà con noi a bordo durante l’intera veleggiata;
– Concerto di Stefano Scarfone definito da Jazzitalia “uno dei più fulgidi esponenti del nuovo chitarrismo mondiale”.
Questo sarà uno dei momenti più piacevoli e altamente poetici di tutta la Veleggiata, con la giusta dose di convivialità che non guasta mai, dopodichè torneremo in barca e passeremo la notte in porto;
29/7 – Risveglio nel porto de La Maddalena e partenza alla volta della Costa Smeralda alla scoperta di meravigliose calette dove fare il bagno veleggiando verso Golfo Aranci dove passeremo la notte in rada, tra spiagge bianche e fondali meravigliosi. Al tramonto ci aspetta uno strano fenomeno che avremo modo di ammirare e di cui vi sveleremo maggiori dettagli a tempo debito!
30/7 – Sbarco a Golfo Aranci e Passeggiata Poetica alla scoperta dei monumenti preistorici della Sardegna Antica, dalla Necropoli Ludurru alla Domus de Janas del Labirinto. Un itinerario di grande rilievo storico e culturale messo a punto in collaborazione con Sardegna Turistica e il CeSim (Centro Studi Identità e Memoria) grazie al prezioso supporto della Prof.ssa Archeologa Giuseppa Tanda tra le voci più autorevoli in questo ambito in campo nazionale e internazionale, nota per essere la direttrice tecnico scientifica degli scavi nella necropoli Domus de Janas di MoliaIlorai. Sarà proprio lei a guidarci in questa visita che si preannuncia memorabile. Di seguito il programma completo della giornata:
ore 10:00 partenza in pulmino da Golfo Aranci per Necropoli Ludurri – Buddusò (ca. 80 km – 1,5 ore)
ore 11:30-12:30 visita Necropoli
ore 12:30 proseguimento per ristorante S’Iscopalzos – Osidda (ca. 17 km – ca. 20 min)
ore 12:50-14:50 pranzo in ristorante a base di prodotti tipici della cucina Sarda
ore 14:50 ca. proseguimento per Domus del Labirinto – Benetutti (ca. 15 km – ca. 20 min.)
ore 15:15-16:45 visita Domus de Janas
ore 16:45 partenza per rientro a G. Aranci (ca. 100 km – ca. 1 ora e 45 min.)
ore 18:30 arrivo previsto a Golfo Aranci e rientro in barca
31/7 – Giornata dedicata a Golfo Aranci e ai suoi piccoli paradisi di sabbia bianca e sottile affacciati sul paese, uno di seguito all’altro fino a Capo Figari sito di importanza comunitaria (SIC), tra sentieri, spiagge selvagge e casette colorate che caratterizzano l’antico borgo. Luoghi abitati in età nuragica, come conferma il pozzo sacro di Milis (VII-VI a.C.), poi porto romano accesso dal mare per la Gallura che avremo modo di conoscere, esplorare e godere. Un’area meravigliosa tra la Costa Smeralda e l’area marina di Tavolara, che avremo modo di apprezzare ancor più con l’Exotique Sunset Tour in Canoa al tramonto, dalle 17 alle 19 a cura della guida e musicista Daniele Spano che ci guiderà fino alla caletta di Porto Istana con un brindisi finale condito da un appetitosa selezione musicale nel mezzo della natura selvaggia. Ed è proprio qui una volta rientrati su Adriatica che passeremo la notte in rada, cullati dalle onde con il cielo stellato sopra la testa;
1/8 – Si salpa alla volta di Porto Liscia (4 h di navigazione circa), uno dei tratti di spiaggia tra i più belli della Sardegna, a metà strada tra Palau e Santa Teresa di Gallura, nei pressi della foce del fiume Liscia in prossimità di Porto Pollo (o Porto Puddu), dove una sottile lingua sabbiosa unisce la costa all’Isola dei Gabbiani. La spiaggia istmo detta dell’Arenaria si caratterizza per le dune ricoperte di lavanda, lentisco e ginepro, che faranno da cornice alle nostre passeggiate tra i profumi della macchia mediterranea e la luce di tramonti poetici. In questo paradiso, in una delle sponde della baia riparata dal vento molleremo l’ancora e passeremo la notte;
2/8 – Si salpa nuovamente con rotta verso Capo Pertusato (o Pertusatu), il punto più a sud della Corsica e dove le due isole si sfiorano a 5km da Bonifacio. Una tappa imprescindibile tra falesie, spiagge dorate bagnate da acqua cristallina, sentieri immersi nei profumi e colori della macchia mediterranea e una cittadella medievale arroccata che sembra sfidare le leggi di gravità. Nel pomeriggio faremo ingresso nel Porto di Bonifacio* “capitale pittoresca” della Corsica, come talvolta viene definito, tra bianche falesie maestose e imponenti, e una natura straordinaria. Qui ci avventureremo in una Passeggiata Poetica alla scoperta dell’antico borgo arroccato sulle Bocche di Bonifacio, un meraviglioso fiordo nel Mediterraneo. Passeremo la notte in porto e potremo apprezzare l’antica cittadella;
3/8 – Si parte alla volta ddi Lavezzi, a meno di 1 h circa di navigazione, un’isola meravigliosa al centro delle Bocche di Bonifacio, circondata da un insieme di scogli di granito giganti modellati dal vento e dall’acqua, con accanto l’isola di Cavallo. Un luogo mistico dal grande valore energetico, parte della Riserva Naturale delle Bocche di Bonifacio, e area marina protetta dove capita di trovarsi a nuotare tra una miriade di pesci curiosi, prevalentemente occhiate, su distese di posidonia. Vi faremo visitare un cimitero costruito tra le rocce enormi dove sono stati seppelliti 700 soldati francesi naufragati sull’isola a fine ‘800, come spesso accadeva nei pressi di Bonifacio. Un luogo dalla grande ricchezza naturalistica e raro fascino, che avremo modo di ammirare con cura. Nel pomeriggio si salpa verso nord per raggiungere la Spiaggia di Rondinara a circa 1,5 h di navigazione, tra le più belle spiagge della Corsica fatta di fine sabbia bianca su cui è bello sdraiarsi baciati dal sole e cullati dalle onde. E’ un luogo selvaggio, difficilmente raggiungibile da terra e per questo mantiene preservato il suo fascino naturale. In questo paradiso molleremo l’ancora in rada per passare la notte;
4/8 – Si riparte per un’altra spiaggia a meno di 1 h di navigazione tra quelle della Corsica dove non c’è praticamente nulla e bisogna accertarsi di avere la cambusa piena a bordo: il Golfo di Porto Novo. Un luogo poco conosciuto tra Bonifacio e Porto Vecchio quanto incontaminato e tutto da scoprire, con uno stagno sul retro che lo rende ancora più suggestivo. L’ennesimo paradiso dove mollare l’ancora e godersi la natura;
5/8 – Issiamo le vele per l’ultima tappa in Corsica, ossia Porto Vecchio, che a differenza di Porto Novo è una rinomata località turistica molto frequentata. Un borgo di origine genovese tutto da visitare tra piazze e vicoletti, meta preferita per coloro a cui piacciono le spiagge corse ma non disdegnano un pizzico di mondanità. Ed è proprio in questa piacevole cittadina che passeremo la notte, mollando l’ancora in rada e godendoci una bella serata a terra tra prodotti tipici corsi e una birra Petra alla spina ghiacciata;
6/8 – Si riparte per la traversata finale con destinazione l’Isola d’Elba, augurandoci di godere del vento in poppa e veleggiare sul mare blu cobalto con il rumore delle onde come unico sottofondo. Arrivati in una delle calette dell’Elba, ultima sontuosa cena a bordo e notte in rada tra piacevoli racconti e la colonna sonora giusta per l’occasione;
7/8 – Sbarco a Portoferraio entro le 9 del mattino.
*Il suddetto programma può subire variazioni in base alle condizioni del mare e del tempo
C’è un rituale nelle Veleggiate Poetiche a cui non ci si può sottrarre ed è quello della lettura dei passaggi più significativi dei propri libri preferiti in un momento di piacevole condivisione nell’ora più bella che è quella del tramonto. Preparate i vostri libri!

Un particolare ringraziamento a Syusy Blady e Patrizio Roversi, e tutto lo staff di Velisti per Caso, per aver creduto con entusiasmo a questo progetto, e ai partner che hanno contribuito a renderlo speciale il CESIM (Centro Studi Identità e Memoria), la Prof.ssa Giuseppa Tanda, Sardegna Turistica – Archeologia e Turismo Culturale, Ecosport Sardinia, Vineria Ninì. Vi aspettiamo a bordo!

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Approfondimenti e Protagonisti
Adriatica
Quanta acqua è passata sotto i ponti da quando Adriatica per la prima volta è stata messa in mare? Più che sotto i ponti, in realtà, di acqua ne è passata sotto Adriatica! 
Questa imbarcazione è infatti la grande protagonista dei viaggi dei Velisti per Caso.
Prima di conoscere meglio Adriatica, è il caso di aprire una parentesi di dettagli tecnici per i più esperti di nautica: Adriatica è uno sloop (una barca a vela con un solo albero) lungo 21.34 metri e largo e 5.45. Le vele principali sono una randa (la vela più grande) di mq 86 ed un genoa avvolgibile (quella più piccola anteriore) di mq 113, mentre lo spinnaker misura 360 mq.
Per molto tempo è stata un vero e proprio studio televisivo galleggiante, dotata di due imponenti antenne sferiche sull’albero di poppa in grado di collegare in ogni momento via satellite l’equipaggio al quartier generale.
Caratteristiche principali:
• – 5 cabine (doppie e triple) e 5 bagni
• – 2 pozzetti esterni
• – Dinette comoda
• – lunghezza: 22 metri
• – larghezza: 5,5 metri
• – pescaggio: 4 metri
Come è nata Adriatica
Ma passiamo a raccontare la storia romanzata di quella che potremmo definire la sua nascita, morte e rinascita. All’inizio degli anni ’80 il cantiere navale di Fano con il CRN di Ancona realizzarono due scafi in acciaio su progetto dello studio Sciomachen di Bologna, progetto approvato dal Lloyd’s Register of Shipping e dal Registro Italiano Navale. Il primo dei due scafi venne ultimato con il nome di Durlindana, fu acquistato da un armatore spagnolo e trovò a Palma de Maiorca il suo porto di armamento. Il secondo restò, a scafo nudo, sull’invaso nel cortile del Cantiere, ormai chiuso da anni. Qui la storia di Adriatica si intreccia a quella di Pat e Syusy, un incontro avvenuto all’insegna del più classico e provvidenziale “per caso”.
Un giorno di primavera del 2000 la famiglia Roversi-Giusti (Patrizio, Syusy e Zoe) passa per Fano e, cercando l’ingresso dell’autostrada, si perde nella zona industriale. Dietro ad un capannone in disuso, in mezzo alla campagna, coperta di erbacce e popolata da piccioni e galline, vedono spuntare una barca tirata in secco. E’ di ferro, tutta arrugginita, enorme, maestosa. -Mamma, papà, ma questa è la barca di Noè!- esclama Zoe. Patrizio la misura a passi: è lunga più di venti metri. E’ indiscutibilmente un veliero, anche se non ha gli alberi né la deriva. E’ un’apparizione che scatena la fantasia. Qualche tempo dopo, accompagnati dai complici di sempre, tornano a vederla. E se ne innamorano. Dopo alcune ricerche che passano attraverso gli amici della Cooperativa Atlante (quelli di Goletta Verde) e il mitico Amedeo di una libreria bolognese dedicata al mare, i nostri risalgono al nome Sciomachen.
Caso vuole che questo manipolo di ingegneri a conduzione familiare, ma di fama internazionale, risieda proprio a Bologna. Iniziano gli incontri e le discussioni sui progetti originali recuperati in cantina. L’ostacolo che inesorabile si frappone tra l’entusiasmo dei Velisti per Caso e il vento in poppa è, come spesso accade, quello dei costi: rimettere in acqua una barca del genere è una faccenda che non si risolve nemmeno con i risparmi di una vita.
Qui entra in gioco William Giommi, il capo cantiere che vent’anni prima costruì lo scafo: rintracciato, non ci pensa due volte a lasciarsi coinvolgere di nuovo! Anzi, a distanza di tempo William è diventato il presidente del Consorzio dei cantieri navali del porto e mobilita tutti i cantieri riuniti di Fano (compreso il suo, il Bulgari) nei poderosi lavori di restauro. La barca è stata completata a ritmo di record in soli 9 mesi, quando sarebbero stati necessari almeno 2 anni. Era il 2001, data del varo 29 settembre. E dal luogo natio viene il nome: Adriatica, come il mare che per primo ha solcato.

Syusy Blady
Syusy Blady, pseudonimo di Maurizia Giusti (Bologna, 7 febbraio 1952), è una conduttrice televisiva e cabarettista italiana, che avremo il piacere e l’onore di avere a bordo con noi durante tutta la Veleggiata.
Laureata in pedagogia all’Università di Bologna, inizia l’attività teatrale molto giovane con insegnanti e ragazzi con il gruppo “Giochiamo davvero”. Negli anni settanta milita nel Collettivo Femminista Bolognese per il quale realizza dei cortometraggi in super8.
Esordisce negli anni ottanta in qualità di autrice e animatrice dello spettacolo dal vivo Gran Pavese Varietà, proposto nel circolo Arci Cesare Pavese nella storica via del Pratello a Bologna, assieme a Patrizio Roversi, Stefano Bicocchi in arte Vito, Olga Durano, Eraldo Turra e Luciano Manzalini (poi divenuti i Gemelli Ruggeri). Successivamente è in RAI con I Mixserabili e Granpaese varietà (di cui è autrice insieme a Patrizio Roversi e Gino Castaldo).
Partecipa ad alcuni programmi di successo quali Drive In e La TV delle ragazze, mentre nel 1987 ha ideato e condotto, assieme a Davide Parenti e Patrizio Roversi, il programma di seconda serata di Italia 1 Lupo solitario, che ottenne un ottimo successo di critica. Sempre in quell’anno partecipa al film giallo per bambini Operazione Pappagallo opera prima del regista Marco Di Tillo. L’anno seguente, nella stessa fascia oraria, va in onda nel format di Ricci, L’araba fenice, programma al quale prende parte insieme a tutto il cast di Lupo solitario. Sempre in questi anni, propone il suo personaggio di “tap model” ironizzando sul suo aspetto fisico, contro lo strapotere delle top model, organizza due concorsi di bellezza “Tap Model” ai quali prendono parte molte donne che condividono con lei l’ideologia Tap.
Scrive per Longanesi Il manuale della Tap model e incide alcune canzoni, come Tocca toccami o Sballo a Cesenatico, o la sigla di Lupo solitario Ninna nanna yee. Nel 2004 è inoltre apparsa sulla rivista Max come protagonista di un calendario ironicamente e provocatoriamente sexy. Nel 1993 ha avuto l’idea di portare con sé una telecamera non professionale in un viaggio in India fatto insieme al marito Patrizio Roversi, idea dalla quale è nata la trasmissione Turisti per caso, che li vedrà impegnati in viaggi per il mondo che andranno in onda in prima serata per Rai 2 e poi per Rai 3. Nel 2004 i due hanno dato vita a uno spin off della trasmissione, intitolato Velisti per caso e ambientato su una barca a vela, Adriatica, che sarà uno dei programmi sui viaggi più seguito di sempre in TV e pioniere di un modo di fare televisione che rimane tuttora riferimento per molti. Oggi Turisti per Caso, Velisti per Caso e Itali Slow Tour rappresentano le community sui viaggi più grandi d’Italia con i loro 700.000 follower.
Questa indimenticata esperienza ha ispirato le Veleggiate Poetiche su Adriatica e Syusy Blady è a pieno titolo la madrina di questa prima Veleggiata, che ci condurrà alla scoperta delle Domus de Janas sarde e ci parlerà di “Tutta un’Altra Storia” il suo libro che racconta chi siamo e da dove veniamo da un punto di vista altro.

Stefano Scarfone – in concerto il 28 luglio presso la Vineria Ninì a La Maddalena
Stefano Scarfone, classe ’71 nato e cresciuto a Roma, ha all’attivo 30 anni di onorata carriera come chitarrista nel solco di un talento unico e raro. Inizia da subito a comporre e nel 1988 vince il premio Mariano Romiti (provveditorato degli studi di Roma) per la composizione musicale, con il brano “Ballata in re minore”. A soli 25 anni fa della musica la sua professione, e inizia un percorso appassionato e prolifico che lo porterà non solo a calcare i palchi di mezzo mondo, ma anche a curare la produzione artistica, l’arrangiamento e la composizione di colonne sonore per tv, cinema e pubblicità. Collabora come session man e produttore con molti artisti del panorama italiano ed internazionale e con numerose etichette discografiche (Sony, Bmg Universal, Warner e Virgin).
Vince un disco per l’estate (Rai) con la produzione “La danza delle ore”, un Key Awards (Oscar per la pubblicità), compone brani e colonne sonore per centinaia di produzioni, in primo luogo per la Rai. Il suo primo album solista, “Original Soundtrack”, se lo autoproduce nel 2005 raccogliendo brani già utilizzati per film e sonorizzazioni. Nel 2007, è la volta di “Estrella”, il suo secondo album solista prodotto dalla Rai, un lavoro originale e intenso, che registra un grande apprezzamento sia di vendite che di critica, consacrandolo come musicista dalla spiccata personalità capace di fondere il mediterraneo con il jazz, il blues, il flamenco e le sonorità balcaniche mantenendo vivo il legame con la melodia italiana. Album che gli vale un tour nei teatri di tutto il mondo, dall’Italiaall’Inghilterra, dalla Spagna alla Germania. Nel 2008 in Messico partecipa alla Fil di Guadalajara come rappresentante dell’Italia, insieme a nomi noti della musica italiana come PFM e Renzo Arbore, ma sarà lui a guadagnarsi un sold out di seimila paganti e le prime pagine della
stampa locale. Nel 2014 esce “Relive”, un tributo alla musica dal vivo, sintesi perfetta di un linguaggio senza parole per entrare a contatto con le emozioni più profonde, nascoste, pulite, arrivando a percepirne persino i profumi. La sua prolifica attività discografica prosegue nel 2017 con “Mediterranean Jazz”, dodici tracce che raccontano chi è Stefano, quali sono le sue radici, i luoghi che lo hanno emozionato e le donne che lo hanno ispirato. Un viaggio nell’Italia del Sud, dove il sole scalda il cuore e accende le passioni. Anche qui le recensioni lo premiano, definendolo “uno dei più fulgidi esponenti del nuovo chitarrismo mondiale” (G.Taormina, Jazzitalia).
Negli ultimi 3 anni si sono susseguite una serie lunghissima di collaborazioni illustri e produzioni per cinema e TV, e quale altra occasione se non le Veleggiate Poetiche per presentarlo al pubblico dell’Associazione Culturale Exotique in un contesto così emozionante nel cuore dell’isola de La Maddalena!

Necropoli di Ludurru – parte della visita guidata del 30 luglio
Sin dal Neolitico le genti che hanno abitato il territorio di Buddusò hanno usato il granito per creare dei luoghi per la conservazione dei propri defunti, devozione e riti hanno portato queste genti a scavare la durissima roccia granitica per la creazione di questi Ipogei, conosciute anche con il nome di “case delle fate”. Ludurru è il nome della località che ospita questo grande bancone granitico scavato in sei Ipogei nel Neolitico finale (3200-2800 a.c.). All’interno gli Ipogei sono articolati in uno o piu ambienti,scavati fino a creare anticelle, vani,pavimenti e rilievi.
All’esterno altrettanti dettagli lasciano sbalorditi i visitatori, come la falsa porta scolpita a simboleggiare l’ingresso nel regno dell’aldilà.

Domus de janas di Luzzanas – parte della visita guidata del 30 luglio
Un labirinto a spirale inciso sulla roccia di una tomba preistorica è un unicum, nessun altra Domus presenta questa caratteristica in Sardegna.
Il significato è ancora un mistero, questo disegno è presente in diversi siti del nord Europa, ma l’interpretazione non è ancora chiara, probabilmente è legato al passaggio dalla vita alla morte,
alla rigenerazione nell’aldilà. Un passaggio complesso e difficile rappresentato dal labirinto. Davanti a questa incisione all interno della Domus si sente il mistero di questa antica incisione a noi ancora ricca di mistero e di fascino. La sua datazione è ancora oggetto di dibattito, alcuni Archeologi la datano al periodo Romano e Medioevo, ma è piu probabile una datazione al VII sec. a.c.

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