Le Veleggiate Poetiche nascono nel 2020 come declinazione a mare delle ormai popolari Passeggiate Poetiche, mantenendone inalterato lo spirito e l’approccio immersivo ed emozionale nel conoscere un territorio, ma in questo caso veleggiando avventurosamente da un approdo all’altro, come facevano un tempo gli esploratori a bordo del mezzo più antico per raggiungere luoghi lontani: la barca a vela.
L’unione di tutti questi elementi rende ogni Veleggiata Poetica un esperienza unica e rara, in cui il comune denominatore è la stimolante curiosità che anima ogni viaggio che si possa definire tale, oltre al desiderio di condividere nuove esperienze.

In ogni approdo troveremo una persona ad accoglierci, che ci guiderà nell’esplorazione a terra e talvolta in mare; incontreremo personaggi significativi che ci racconteranno le loro storie; conosceremo artisti che ci apriranno scenari inaspettati; solcheremo antichi sentieri; veleggeremo tra baie meravigliose; ci immergeremmo in fondali incontaminati ed ogni giorno assisteremo al calar del sole da un punto di vista privilegiato: il mare.

Adriatica è un imbarcazione che ha fatto 4 volte il giro del mondo, protagonista negli anni 2000 della serie televisiva cult “Velisti per Caso” con Syusy Blady e Patrizio Roversi, ed una volta saliti a bordo è impossibile non percepire l’energia accumulata in tante avventurose peripezie in luoghi esotici e remoti del globo, in compagnia di personalità del mondo dell’arte e dello sport.
E’ una barca dal fascino straordinario, sobria ma al tempo stesso comoda ed elegante, con ampi spazi comuni e comode cabine doppie e triple da condividere, ciascuna munita di bagno, ma ancor più è nata per navigare a vele spiegate nelle traversate oceaniche, per cui una volta preso il vento è inarrestabile!

L’itinerario dal 16 al 23 giugno toccherà le meravigliose Isole Egadi salpando da Trapani. Approderemo sull’isola di Favignana, dove oltre alla bellezza delle coste e delle calette che la caratterizzano sarà possibile visitare la Tonnara dello stabilimento Florio, alla cui famiglia è legata indissolubilmente la storia dell’isola tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900, oggi sede di un museo archeologico, uno dei più affascinanti siti di archeologia industriali del nostro paese.
Poi sarà la volta di Marettimo con le sue spiagge e calette incontaminate, le grotte e i trekking lungo sentieri immersi nella natura selvaggia, che ne fa una delle isole più attrattive dal punto di vista naturalistico dell’intero arcipelago.
Ultima tappa è l’Isola di Levanzo con la sua area marina protetta che interessa anche le altre isole delle Egadi, e rappresenta la più grande del Mar Mediterraneo con i suoi 53.992 ettari. E’ l’isola più piccola dell’Arcipelago dove si ha l’impressione netta che il tempo si sia fermato…
Con i suoi fondali incontaminati e cristallini ed i sentieri dai profumi del mediterraneo come quello che conduce alla Grotta del Genovese, è un isola da godere pienamente e lentamente, caratterizzata da paesaggi straordinari e silenziosi, in cui immergersi in una dimensione intimamente contemplativa.

Sarà una settimana scandita da tempi lenti alla ricerca del vento, per veleggiare tra le isole senza fretta con tappe rilassate alla scoperta di questo Arcipelago all’estremo sud della nostra Penisola.

L’imbarco è la domenica 16 giugno dalla Marina di Trapani entro le 18. Potrete arrivare a Trapani anche approfittando delle ottime offerte di Ryan Air su Trapani e raggiungere facilmente la Marina.

Lo sbarco è previsto la mattina del 23 giungo nello stesso porto di imbarco entro le 12.

Per sapere come salpare con noi contattateci al +39.329.8424810 o scriveteci ad  info@exotique.it

Adriatica
Quanta acqua è passata sotto i ponti da quando Adriatica per la prima volta è stata messa in mare?
Più che sotto i ponti, in realtà, di acqua ne è passata sotto Adriatica! 
Questa imbarcazione è infatti la grande protagonista dei viaggi dei Velisti per Caso.
Prima di conoscere meglio Adriatica, è il caso di aprire una parentesi di dettagli tecnici per i più esperti di nautica: Adriatica è uno sloop (una barca a vela con un solo albero) lungo 21.34 metri e largo e 5.45. Le vele principali sono una randa (la vela più grande) di mq 86 ed un genoa avvolgibile (quella più piccola anteriore) di mq 113, mentre lo spinnaker misura 360 mq.
Per molto tempo è stata un vero e proprio studio televisivo galleggiante, dotata di due imponenti antenne sferiche sull’albero di poppa in grado di collegare in ogni momento via satellite l’equipaggio al quartier generale.

Caratteristiche principali:
• – 5 cabine (doppie e triple) e 5 bagni
• – 2 pozzetti esterni
• – Dinette comoda
• – lunghezza: 22 metri
• – larghezza: 5,5 metri
• – pescaggio: 4 metri

Come è nata Adriatica
Ma passiamo a raccontare la storia romanzata di quella che potremmo definire la sua nascita, morte e rinascita. All’inizio degli anni ’80 il cantiere navale di Fano con il CRN di Ancona realizzarono due scafi in acciaio su progetto dello studio Sciomachen di Bologna, progetto approvato dal Lloyd’s Register of Shipping e dal Registro Italiano Navale. Il primo dei due scafi venne ultimato con il nome di Durlindana, fu acquistato da un armatore spagnolo e trovò a Palma de Maiorca il suo porto di armamento. Il secondo restò, a scafo nudo, sull’invaso nel cortile del Cantiere, ormai chiuso da anni. Qui la storia di Adriatica si intreccia a quella di Pat e Syusy, un incontro avvenuto all’insegna del più classico e provvidenziale “per caso”.
Un giorno di primavera del 2000 la famiglia Roversi-Giusti (Patrizio, Syusy e Zoe) passa per Fano e, cercando l’ingresso dell’autostrada, si perde nella zona industriale. Dietro ad un capannone in disuso, in mezzo alla campagna, coperta di erbacce e popolata da piccioni e galline, vedono spuntare una barca tirata in secco. E’ di ferro, tutta arrugginita, enorme, maestosa. -Mamma, papà, ma questa è la barca di Noè!- esclama Zoe. Patrizio la misura a passi: è lunga più di venti metri. E’ indiscutibilmente un veliero, anche se non ha gli alberi né la deriva. E’ un’apparizione che scatena la fantasia. Qualche tempo dopo, accompagnati dai complici di sempre, tornano a vederla. E se ne innamorano. Dopo alcune ricerche che passano attraverso gli amici della Cooperativa Atlante (quelli di Goletta Verde) e il mitico Amedeo di una libreria bolognese dedicata al mare, i nostri risalgono al nome Sciomachen.

Caso vuole che questo manipolo di ingegneri a conduzione familiare, ma di fama internazionale, risieda proprio a Bologna. Iniziano gli incontri e le discussioni sui progetti originali recuperati in cantina. L’ostacolo che inesorabile si frappone tra l’entusiasmo dei Velisti per Caso e il vento in poppa è, come spesso accade, quello dei costi: rimettere in acqua una barca del genere è una faccenda che non si risolve nemmeno con i risparmi di una vita.
Qui entra in gioco William Giommi, il capo cantiere che vent’anni prima costruì lo scafo: rintracciato, non ci pensa due volte a lasciarsi coinvolgere di nuovo! Anzi, a distanza di tempo William è diventato il presidente del Consorzio dei cantieri navali del porto e mobilita tutti i cantieri riuniti di Fano (compreso il suo, il Bulgari) nei poderosi lavori di restauro. La barca è stata completata a ritmo di record in soli 9 mesi, quando sarebbero stati necessari almeno 2 anni. Era il 2001, data del varo 29 settembre. E dal luogo natio viene il nome: Adriatica, come il mare che per primo ha solcato